GRUNDIG
HI-FI STereo Tuner RT 50 |
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Impressioni
d'ascolto e confronti
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Grundig RT50 su impianto LINN | ||||||||||||||||||||||||||||
Il primo
impianto veramente Hi-End su cui ho ascoltato il Grundig RT50 era composto
da: |
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Il punto
debole del test è stato l'utilizzo forzato di una pessima antenna
composta da un vergognoso spezzone di filo, non c'era modo di fare altrimenti. Tralascio
le ovvie doti di stabilità della sintonia e di assenza di rumore
di fondo caratteristici di un sintonizzatore di questo livello la cosa
che ci ha più colpito è la diversa ricostruzione scenica
che si ottiene usando l'uscita prevista dalla Grundig (quella dopo lo
stadio adattatore d'impedenza) o utilizzando l'uscita con RCA prevista
nel lavoro di tweaking. |
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Grundig RT50 contro Accuphase T101. | ||||||||||||||||||||||||||||
L'impianto era composto da: - Preamplificatore
a valvole Cary Audio SLP98 Il test non si è svolto nella mia città ed io non ho potuto presenziare. Riporto quindi integralmente il commento di chi ha effettuato le prove. Premetto solo che ho conosciuto il proprietario dell'impianto pochi giorni prima grazie ad un forum su VHF, non ci legava alcun rapporto di conoscenza ne di amicizia. Il valore di questi commenti è particolarmente importante non solo per la competenza dell'autore ma anche perchè si tratta di commenti realmente disinteressati. Giusto per
dare un'idea della macchina con cui è stato confrontato il Grundig
RT 50 l'Accuphase T101 è uno dei sintonizzatori a stato
solido più amati e prestigiosi dell'intero panorama Hi-End. E'
considerato da fmtunerinfo.com il miglior tuner vintage per lunghe
distanze e contemporaneamente il meglio dotato di macrodinamica
e di immagine tra tutti i tuner avuti dal recensore del prestigioso
sito statunitense. |
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Le mie considerazioni sono puramente soggettive, come è ovvio. 1. Sensibilità. Pur non eguagliando la capacita' del T101, ha mostrato caratteristiche molto buone; sono stato in grado di sintonizzare Radio3 in modo perfetto in stereo, ed è una stazione difficile da prendere correttamente. |
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Il
numero di stazioni che l'RT50 sintonizza adeguatamente, con l'antenna
in una data posizione, è inferiore a quelle prese dal T101, è
piu' sensibile alla posizione dell'antenna. Questa caratteristica è
per me poco importante, le stazioni che ascolto sono veramente poche,
una volta che prendo quelle, sono a posto. E l'RT50 le prende. ........................................................................................................................................................................ O.Z. |
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In risposta al dettagliatissimo commento sul confronto tra Accuphase T101 e Grundig RT50 faccio solo una precisazione, come specificato nel test precedente, la macchina in test è la stessa, se dovesse essere necessario portare leggermente in avanti la gamma bassa, non troppo per non distruggere l'incredibile dettaglio di cui il Grundig si è rivelato capace, posso modificare leggermente il circuito di deenfasi che secondo i miei calcoli non è tarato né a 50 uS nel modello USA, né a 75 uS nel modello europeo, ma ad un valore intermedio di circa 60 uS. |
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GRUNDIG
RT50 espressa dalle TANNOY DMT15
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L'impianto era composto nella prima prova da: - Integrato
The Fisher X-202-C e nella prova successiva, e definitiva da: - Preamplificatore
a valvole Cary Audio SLP98 Come ho
già detto il test non si è svolto nella mia città
ed io non ho potuto presenziare. Riporto anche in questo caso quindi integralmente
il commento di chi ha effettuato le prove.
Il mio commento personale segue alla fine. |
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Ho
sostituito le casse JBL 4343a con una coppia di Tannoy DMT15. Sono dei monitor
da studio inizio anni '90, che utilizzano il famoso altoparlante concentrico
Tannoy, con woofer da 15" (36 cm.) e tweeter da 2" (circa 5 cm). Il suono delle Tannoy è molto diverso dal suono delle JBL, e non potrebbe essere diversamente, essendo agli antipodi sia come impostazione tecnica (un due vie concentrico, contro un 4 vie con altoparlanti sparsi su un largo baffle) che culturale (scuola Inglese contro scuola Americana, mi permetto di dire, alta scuola in entrambi i casi). Corpo e carnosita', compattezza, con una gamma altissima in secondo piano a rifinire con gentilezza sono le caratteristiche principali. Nessuna delle due signore è perfettamente "neutra", ognuna interpreta a modo suo. |
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Ho
utilizzato inizialmente il Fisher che era gia' installato, per poi passare
alla coppia pre+finale, Cary + Gryphon. Intanto, con le Tannoy la differenza di bilanciamento tonale tra le due amplificazioni è molto meno evidente. Non vi è alcun dubbio, comunque, che i risultati migliori si ottengono con i 250W del Gryphon, non vi è storia, il DC da 15", benche' efficente ed in grado di produrre molta musica anche con i 30W del Fisher, gradisce la potenza ed il controllo del Gryphon, che ne estraggono un maggior tasso di micro e macro contrasto dinamico. Per cui ho effettuato la maggior parte degli ascolti con tale amplificazione. Il risultato è stato eccellente. La timbrica Tannoy si sposa alla perfezione con il Grundig. Tanto per dare dei riferimenti cito l'ascolto RadioRai3 di alcune cantate di Haydn, poi un trio per pianoforte, violino e violoncello. Entrambi dal vivo, purtroppo delle registrazioni, non prese dal vivo. Non ho ancora avuto modo di ascoltare jazz o musica contemporanea, aree in cui mi aspetto ulteriori risultati di eccellenza. |
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Difficile commentare una recensione di questo livello in quanto a precisione e sensibilità. Aggiungo solo che ne ero certo, l'accostamento delle Tannoy Dual Concentric e del Grundig RT50 con l'attuale filtro di deenfasi e l'uscita su RCA da me predisposta è quanto di più perfetto a livello di sinergia io possa immaginare. Mi riesce difficile per ora immaginare un accostamento migliore. |
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Grundig
RT50 su Korsun - Audiostatic
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L'impianto era composto da: - Amplificazione
Korsun V8i Questa volta ho potuto presenziare al test. Quindi oltre al commento integrale di chi ha effettuato le prove farò seguire alla fine il mio commento personale. |
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Lamico
Giovanni mi ha chiesto di scrivere una breve recensione del Grundig RT50
, inserito in prova sulla mia catena audio. Va fatta
ancora una doverosa premessa. Dico
questo non per compiacere Giovanni, ma per un motivo preciso, in quanto
i suoi lavori si comprendono conoscendone lentroterra, o se vogliamo |
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Tanto
per darvi un idea, per quanto si ritenga specializzato solo nelle radio
tedesche a valvole, schernendosi dal resto, a Giovanni bastano 2 o 3 Cosa
significa ciò? Significa: Limpianto
lavora in biamplificazione quindi, usando il Korsum come pre e finale
separati, uscendo dal pre , entrando nel crossower del Subwoofer I cavi
di segnali sono di produzione artigianale ( argento e rame con specifiche
militari), ad eccezione di un Kimber Kable PBJ , idem per i cavi Sono inoltre presenti due stabilizzatori ( uno con filtro da 3500w, laltro è quello recensito da Luciano Milossa). In altri termini la prova assume questa caratteristica: il Grundig RT50 si ritrovava in qualche modo ad avere come concorrente diretto l SACD Jungson, ceteris paribus per il resto della catena. Quanto al Jungson, si trovano facilmente recensioni in internet, che lo danno vincitore contro macchine quali Audio Analogue maestro (S. serie). Il confronto: Chiaramente
il confronto con una sorgente SACD può sembrare improprio, tuttavia
quello era il riferimento diretto disponibile, ed ha rivelato I due
concorrenti, partivano grossomodo alla pari, ovvero con un leggero
handicap da entrambe le parti: lassenza di una antenna adeguata
per il Per quanto
riguarda limpianto con sorgente SACD, Giovanni ha confermato i punti
di forza ed anche alcuni limiti dellattuale configurazione E veniamo
infine al Grundig. Ripeto,
la seduta è stata troppo breve, e per farsi un idea compiuta, e
forse anche perché la macchina potesse aver raggiunto la sua massima Il suono. Progressivamente
lascolto ha acquisito ampiezza e tridimensionalità , seppure
non esasperata, aumentando armoniche e sfumature, lasciando Conclusioni: LSACD dalla sua aveva il dettaglio e lanaliticità, la profondità di scena e la dinamica. Di più credo di non poter aggiungere. Si tratta di un ascolto che certamente vorrei ripetere. Ringrazio
Giovanni per lopportunità offertami. |
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A completamento della approfondita recensione dell'architetto Leonardo vorrei specificare alcune impressioni sull'impianto in oggetto. Il primo
impatto
con l'impianto nella sua configurazione originale è stato molto
forte, non ho mai avuto una sensazione simile di tridimensionalità
e di presenza. La vera forza del SACD Jngson Moon Harbour è la capacità di estrarre i dettagli, e delle ES100 di riprodurli. Le uniche criticità sono state a mio avviso le dimensioni della stanza d'ascolto, non adeguate alla capacità di espressione dell'impianto e la scelta di far riprodurre l'estrema gamma bassa ad un Sub, dalle |
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prestazioni eccellenti ma non perfettamente amalgamato al resto dell'impianto. L'ascolto
della Grundig con le ESS senza alcun sub ha evidenziato la capacità
di questi diffusori di esprimere l'intera gamma udibile senza alcuna incertezza
e con la stessa impressionante pulizia. Un sub od un filtro possono essere
messi solo a protezione, ma in questo caso li taglierei molto più
bassi. |
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Grundig
RT50 contro Grundig T 7500
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C'è un gruppo di appassionati che sostiene che la Grundig verso la fine degli anni 70 e prima del totale assorbimento da parte di Philips abbia prodotto tra i migliori componenti Hi-Fi mai esistiti. In particolare il sig. M.Ambrosini, che conosce e studia queste apparecchiature da più di 30 anni, ha scoperto ed elaborato una particolarità, chiamata CCI, che ritiene dia loro una libertà spaziale non presente in alcun altra elettronica da lui ascoltata, anche se molto più costosa. Tramite un amico di provata fede Grundighista ho ottenuto un appuntamento a casa di Ambrosini per confrontare il Grundig RT50 con un Grundig T7500 - ritenuto il top dei sinto Grundig a transistor - in un impianto sicuramente full CCI perfettamente settato. Io non so in cosa consista la modifica CCI che Massimo applica ad alcuni apparecchi, ma ero molto curioso di ascoltarne con le mie orecchie l'efficacia. |
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Vista la grande quantità di amplificazioni presenti sono state eseguite varie prove, con diverse casse, amplificate e non, ma i confronti più significativi sono stati fatti usando: - Preamplificatore
Grundig XV7500 |
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Ritengo che se installate con molta attenzione, seguendo le indicazioni di Massimo, le apparecchiature prodotte da Grundig nel periodo a cavallo tra gli anni 70 ed 80 suonino veramente molto bene in relazione al loro attuale bassissimo prezzo. Le caratteristiche
più apprezzabili sono un notevole dettaglio ed una altrettanto
notevole tridimensionalità del suono. Da quello che ho sentito, intendo con le mie orecchie, credo che buona parte della migliore produzione tedesca dell'epoca sia su questi livelli, mi riferisco in particolare a Saba e Telefunken, ma non ho fatto un confronto diretto. Gli impianti HiEnd che ho avuto la fortuna di ascoltare erano però, a giudizio delle mie orecchie, ad un'altro livello. Sia come dinamica, impatto, che come realismo, che come tridimensionalità ... che come costo. Discorso a parte va fatto per l'RT50 che ritengo un prodotto eccezionale in quanto frutto di una trentennale esperienza dell'intera industria germanica sui ricevitori, civili e militari, a valvole. |
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Precisazioni preliminari Il modello
di RT50 in prova era quello costruito dalla Grundig per gli USA, con curva
di deenfasi riportata, da me, da 75 a 60 uS come sui modelli Grundig costruiti
per il mercato interno. Tale correzione si è sempre dimostrata
perfetta su tutti gli impianti provati fin'ora. Se l'RT50 venisse montata
però in un impianto Grundig CCI modificherei la curva di deenfasi
per adeguarla ai 50 uS delle trasmissioni attuali in Europa. In questo
modo otterrei un leggero spostamento della curva di risposta verso l'alto.
Evidentemente l'accoppiamento con una catena Grundig a transistor esige
questa variazione. Innanzi
tutto la persona: Massimo è una persona disponibilissima e
dal fare modesto, gentile e cordiale. Gli abbiamo invaso la casa con computer,
diffusori, apparecchiature e con le nostre ingombranti presenza. Ha ricambiato
con una disponibilità ed una ospitalità infinite, direi
tutte romagnole. Le prove:
Abbiamo collegato l'RT50 al pre XV7500 seguendo rigorosamente le indicazioni
di Massimo. Abbiamo usato per entrambi i sintonizzatori antenne simili
e posizionate allo stesso modo. Abbiamo lasciato scaldare le macchine
per una buona mezz'ora ed abbiamo poi ascoltato l'RT50. L'ascolto appariva
molto piacevole, la stazione stabile ed esente da disturbi, le voci realistiche
ed il suono vellutato e riposante. Ai due ospiti l'ascolto è molto
piaciuto ... sembrava perfetto. Massimo invece non si è pronunciato. La differenza di risposta sugli acuti deriva dalla diversa curva di deenfasi dei due apparecchi. Abbiamo provato ad accentuare la risposta agli acuti con i controlli di tono, ma la prova era priva di significato, e non vi abbiamo dato rilevanza, perche la curva di deenfasi e quella Baxandall non sono affatto simmetriche. Inoltre attenuando gli acuti con la deenfasi e poi accentuandoli con il controllo di tono non si ottiene affatto il segnale originale, ma un segnale in cui i disturbi sono molto amplificati e la spazialità è ormai irrimediabilmente persa. Quale delle due risposte in frequenza è quella corretta? Questo il punto su cui non c'è stata convergenza. Le conclusioni
di Massimo: Il T7500 ha più disturbi, fruscii ecc. perchè
trasporta più informazioni. La cosa che più conta è
che il suono è più libero, meno localizzato nei diffusori.
L'RT50 ha un suono che può piacere, ma è un suono "valvolare".
Con più bassi e meno acuti. Massimo alla fine preferisce decisamente
il T7500. Le conclusioni dei due "Grundighisti": L'opinione di entrambi i due amici "Grundighisti" (uno dei due in realtà l'avevo conosciuto solo pochi minuti prima) fu che l'RT50 aveva una sintonia decisamente migliore, più stabile, priva di disturbi e piacevole ed il T7500 aveva una maggior spazialità del suono, forse da attribuire al CCI o alla risposta più spostata nella parte alta dello spettro auditivo. Le mie personali conclusioni, che ho espresso anche durante le prove. La gamma di riproduzione del T7500 - di quel T7500 in quella zona !!! - è esageratamente spostata verso l'alto, rendendo l'ascolto stancante e ricco di disturbi. Inoltre le riproduzione, in particolare delle voce sembrava abbastanza innaturale, con acuti esagerati e voci femminili poco realistiche. La spazialità mi sembrava invece inferiore sull'RT50, quasi certamente derivante dal non facile accoppiamento di quest'ultimo all'impianto CCI. Sarebbe un interessante argomento di studio e di prove. A mio giudizio l'RT50 è un tuner decisamente migliore, senza nessuna difficoltà tecnica ad adeguare se necessario la deenfasi alla risposta del resto della catena Hi-Fi per un perfetto tuning dell'intero sistema. Curiosità Poichè ho avuto una richiesta di un RT50 che andrà inserito in un impianto full CCI, credendo che le modifiche CCI fossero applicabili su qualsiasi apparecchio ho chiesto a Massimo di applicarle su questa Grundig, ma mi ha detto che non l'avrebbe fatto perchè non era sicuro del risultato finale. Abbiamo
concluso le prove con una mia richiesta esplicita, la prova del giornale
sopra il finale. Ne ho lette di tutti i colori ed ero molto curioso di
verificare di persona. A casa mia, con il mio impianto non CCI questa
prova non aveva dato alcun esito. Ho constatato con le mie orecchie invece
che sull'impianto di Massimo con un giornale appoggiato sull'ampli il
suono è più localizzato sulle casse, senza giornale il suono
si apre sensibilmente. |
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McIntosh
Mx-110 vs Grundig RT50: la pupa e il secchione
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Finalmente
mi è stata inviata la recensione dell'attesissimo confronto con
il McIntosh Mx-110. - Preceiver
McIntosh Mx-110 Anche in questo caso il test non si è svolto nella mia città per cui non ho potuto presenziare. Riporto anche in questo caso quindi integralmente il commento di chi ha effettuato le prove. Alla fine segue il mio commento personale. |
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Il Grundig RT50 ha stazionato per mesi nel mio impianto, in attesa che il suo sparring partner, un anziano McIntosh Mx-110, rientrasse in funzione dopo la prematura (si fa per dire) rottura del trasformatore di alimentazione. Vi risparmio le vicissitudini connesse alla riparazione (a regola darte) di un apparecchio che tra poco compirà mezzo secolo di età, per dirvi semplicemente che dopo essersi fatto tanto attendere il maturo McIntosh si è presentato allatteso incontro in piena forma e vigore. Giovanni ha già dettagliatamente descritto le caratteristiche dellRT50, per cui mi sembra doveroso, per contestualizzare un minimo il confronto, dare fare un breve (e neanche tanto approfondito) cenno sullMx-110. Questo Sinto/Preamplificatore racchiude in sé un tuner interamente valvolare dotato di decodificatore stereo MPX, e un preamplificatore con due ingressi phono, un ingresso linea, e un (insolito) ingresso Tape Head |
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per il segnale proveniente dalla testina di un riproduttore a bobine. In buona sostanza, si tratta sia elettricamente che esteticamente di una fusione in unico telaio dei coevi MR-67 e C-20. Va ricordato che lMX-110 (oggetto che risale agli primi anni 60) fu il primo (e lunico) Sinto/Pre stereofonico interamente valvolare prodotto da McIntosh, e che il tuner su cui è basato fu il primo (e probabilmente il migliore) tuner stereofonico valvolare prodotto da McIntosh, seguito poi dal famoso MR-71, che ne fu diretta derivazione. Dopo questi due sintonizzatori la casa abbandonò luso delle valvole nei sintonizzatori, mantenendole solo negli apparecchi di preamplificazione e di amplificazione, e demandando allo stato solido il compito di sintonizzare le radiofrequenze. Quanto allimpianto in cui si è svolto il confronto, LRT50 e lMX-110 hanno fatto da sorgente (in buona compagnia, va detto) a diffusori Sonus Faber Amati Anniversario amplificati da una coppia di Graaf GM20 (OTL-OCL) e preamplificati da un Treshold T2 (Solid State). Entrambi i tuner sono sati collegati al preamplificatore con cavi identici (auto costruiti); ovviamente lMX-110 è stato collegato attraverso la sua uscita tape-out, bypassando per intero la sezione di preamplificatore (volume, toni, bilanciamento ecc.). Per il collegamento dellRT50 ho preferito luscita RCA che rispetto a quella DIN è risultata più trasparente e meno enfatizzata nella gamme medie e basse. |
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Nel
valutare le prestazioni di un tuner è bene distinguere due ambiti,
che benché complementari, hanno differente natura. Il primo è
quello tecnico e attiene al tuner in qualità di apparecchio
deputato a sintonizzare segnali in radiofrequenza; in questo ambito rientrano
parametri quali la sensibilità, la selettività, la stabilità
e la reiezione ai disturbi. Laltro, quello più prettamente
sonico, attiene al tuner in qualità di sorgente audio,
e dunque alla sua natura musicale, comunemente valutata in termini di equilibrio,
immagine, profondità, trasparenza, dinamica, ecc. Tutti parametri
che, in ambito radiofonico, concorrono a creare la cosiddetta voce
del sintonizzatore. Per quanto attiene lambito tecnico, la cui valutazione lascia ben poco spazio alla discrezionalità, il confronto ha avuto un vincitore indiscusso: lRT50, che si è dimostrato non solo impeccabile, ma anche nettamente superiore su pressoché tutti i fronti allMx-110 (che proprio schifo non fa): migliore capacità di sintonizzazione, migliore separazione, meno rumore di fondo. Darei un aex-equo alla stabilità della sintonia, ottima in entrambi gli apparecchi. |
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In quanto a qualità tecnica lRT50 mi ha ricordato molto il mio (ex) Revox B760, sintonizzare capace di far tutto (e bene) con un solo pezzo di filo attaccato alla meglio nellingresso dellantenna. Venendo allaspetto musicale dei due apparecchi, il discorso si fa più sfaccettato, meno netto e decisamente più soggettivo. Intendiamoci, anche qui emergono elementi che oggettivamente renderebbero un apparecchio migliore dellaltro: la separazione stereofonica e lequilibrio tonale del Grundig è infatti, rispettivamente, più ampia e più bilanciato che nel McIntosh, e questo si riflette nella scena acustica, più profonda e focalizzata nellRT50 di quanto non sia nellMX-110. Tuttavia, va detto (e qui entra in gioco la componente soggettiva della mia valutazione) che, causa forse la generale bassa qualità media delle trasmissioni radiofoniche (almeno di quelle che piacciono a me), mi sono spesso trovato a preferire la dimensione meno rivelatrice e vagamente più enfatizzata nei registri medi e medio bassi che caratterizza la voce del McIntosh. Infatti, a differenza dellMX-110, che farcisce il suono con una sua impronta marcata al punto da far sembrare ugualmente (ben) suonanti più o meno tutte le stazioni dotate di una decente ricezione, LRT50 è un sintonizzatore che non perdona la mediocrità. Dategli un bel segnale come un live di Rai3 o uno sceneggiato radiofonico (sempre di casa Rai), e lui vi regalerà emozioni pari e anche superiori a quelle di un buon vinile. Dategli un segnale sterile o enfatizzato (tipico di un buon 90% delle trasmissioni radiofoniche nazionali) e vi risponderà con un suono che, giustamente, sarà pungente, sgraziato e alla lunga affaticante. In definitiva, lRT50 è una vera e propria fuoriserie, sia sul piano tecnico che su quello sonico (decisamente meno su quello estetico). E capace di far fluire la musica e il parlato con un rigore e una qualità che io stesso non credevo raggiungibile attraverso un sintonizzatore. Ma come tutte le fuoriserie, ha bisogno di una buona pista e di buona benzina per correre senza sosta a velocità da brivido regalandovi emozioni diverse in ogni istante del tragitto. Antonio
L. - Milano |
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Antonio mi ha chiamato il giorno successivo dicendomi che aveva utilizzato le uscite ad alta impedenza del Grundig, adatte per amplificatori a valvole, anzichè usare quelle ad impedenza più bassa, adatta per amplificatori a transistor. Di seguito il suo aggiornamento alla sua recensione. |
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Onestà intellettuale m'impone di aggiornare le mie pur ottime considerazioni sull'RT50 alla luce di una "tardiva" rivelazione: l'utilizzo dell'uscita DIN. Quando ho collegato per la prima volta il sitonizzatore all'impianto, il mio pre di riferimento era il valvolare Graaf G13B MkII. Ho collegato l'RT50 a tale preamplificatore, utilizzando, contemporaneamente e con cavi identici, sia l'originale uscita DIN, che la "nuova" RCA aggiunta in fase di restauro. Questo al fine di confrontare agevolmente quale delle due uscite fosse "più performante". Il confronto è stato semplice e immediato: dato che entrambi i segnali avvivavano a due ingressi diversi del medesimo pre, mi è bastato cambiare da un ingresso all'altro per ascoltare immediatamente le differenze soniche tra i due tipi di collegamento. Ho nettamente preferito l'uscita RCA, in quanto offriva un maggior dettaglio e un miglior controllo della gama bassa, per cui ho scollegato il cavo con le terminazioni DIN e ho lasciato il solo RCA. Dopo qualche mese ho cambiato pre, passando dal Graaf al Threshold t2 (stao solido), e non mi sono minimamente preoccupato di ripetere il confronto fatto in precedenza, dato che avevo a mio avviso assodato che l'uscita RCA fosse semplicemente "superiore" a quella DIN... Non potevo fare errore più grande! E me ne sono accorto soltanto il giorno in cui l'RT50 ha lasciato casa mia, quando, nell'illustrare al nuovo "collaudatore", le caratteristiche di questo fantastico sintonizzatore, gli ho detto: ecco, adesso che hai capito come suona l'RT50, ti faccio sentire, per completezza, anche la sua uscita DIN; preparati al peggio, perchè vedrai come i bassi si gonfieranno e come gli acuti si "spegneranno" e come, in definitiva, il tutto suonerà un pò più "gommoso"... Per agevolare il confronto, anche in questo caso ho aggiunto la seconda connessione senza togliere la prima, in modo da poter passare rapidamente dall'una all'altra al solo tocco del telecomando del T2. Collegato al T2 tramite l'uscita DIN, l'RT50 non mostra però alcuna "gommosità", anzi, sfodera un basso ben più esteso di quanto non faccia tramite l'uscita RCA; in più la gamma alta, pur senza perdere nulla in definizione e trasparenza, aquisisce una nuova veste di morbida piacevolezza che prima ottenevo soltanto dal tuner McIntosh. Non parliamo poi delle voci, che se prima potevano sembrare, in confronto al McIntosh leggermente nasali e stridule, adesso invece risultano di una rotondità, profondità e calore mai sentitita prima. Insomma, la situazione è letteralmente ribaltata rispetto a quanto avveniva con il Graaf!! Con l'uscita DIN l'RT50 ha acquisito quella piacevolezza e rilassatezza d'ascolto che prima era prerogativa del McIntosh, senza però privarsi della precisione, correttezza, trasparenza e silenziosità che lo caratterizzano. Insomma un suono assoluto, definitivo. Un suono irrinunciabile e ai limiti della perfezione. Credo
che dopo questa "rivelazione" mi sarà molto difficile
(anzi direi inmpossibile) fare a meno di questo tuner... e invito chiunque
lo abbia a casa a verificare attentamente e in condizioni controllate
quale delle uscite sia la più adatta al preamplificatore in uso....
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Rimane inoltre valido il problema della deenfasi. Come ho gia detto più volte i tuner prodotti negli USA per il mercato interno hanno un circuito di deenfasi diverso dai tuner prodotti per il mercato europeo. Quello che ne risulta è che acquistando un tuner negli Stati Uniti ed ascoltandolo in Italia i bassi ed i medio bassi risultano enfatizzati. I trasmettitori italiani trasmetto in un modo ed il ricevitore (americano) equalizza il segnale in un altro. Il risultato può anche piacere, ma il suono corretto è quello del Grundig, o di un McIntosh fatto per il mercato europeo. |
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Grundig RT50 contro Dynaco FM3 | ||||||||||||||||||||||||||||
Sempre in
attesa di un confronto con il Marantz 10B pubblico questo breve ma interessante
commento inviatomi dall'amico Antonio di Genova. - Preamplificatore
Vincent SA-93 Anche in questo caso il test non si è svolto nella mia città per cui non ho potuto presenziare. Riporto anche in questo caso quindi integralmente il commento di chi ha effettuato le prove. |
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Il
RT50 da te restaurato è stato integrato nel mio impianto - Ti invio alcune foto , come già sai io uso amplificazione a stato solido . In alto vedi un dynaco fm3 che ho usato come termine di paragone , e che ti devo dire mi piaceva molto .. eh si piaceva prima di sentire il rt50 ! La differenza di selettività dei due tuner è poca , il RT50 prende qualche stazione in più La differenza di dettaglio musicale è invece veramente notevole . Il rt50 tira fuori sul medio alto un sacco di particolari in più - viene quasi da pensare che a volte non sia scadente la qualità delle trasmissioni ,ma che lo siano gli altri sintonizzatori ! Splendido tuner .Se vogliamo essere molto molto pignoli timbrica lievemente brillante e basso appena arretrato . Unica pecca il costo .. ma d'altronde le cose belle si pagano ! |
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Grundig
RT50 contro Philips AH673
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Sempre in
attesa di un confronto con il Marantz 10B pubblico questo interessante
ed appassionato commento inviatomi dall'amico Rosario di Reggio Calabria
con il confronto con il mostro sacro della Philips, l'AH673, desiderato
ed ambito da molti. - Giradischi
Thorens td 124 con braccio SME V° e testina Denon 103 sa Anche in questo caso il test non si è svolto nella mia città per cui non ho potuto presenziare. Riporto anche in questo caso quindi integralmente il commento di chi ha effettuato le prove. |
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Non so
perchè esistono persone come Giovanni. Devo
però mettere in guardia coloro che si accingono a leggere queste
sgrammaticate righe che mi riferisco ad un Grundig perfettamente restaurato
e riportato agli antichi splendori da persona capace ed appassionata. p.s. Si, lo
so, con il Philips riesco a sintonizzare millanta stazioni in più. |
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La stupenda macchina da scrivere Olivetti di Rosario restaurata da un appassionato di Ivrea ex. tecnico dell'azienda stessa. Non potevo non pubblicare questa foto. | ||||||||||||||||||||||||||||
Anche
in questo caso una precisazione. Ho restaurato da poco un AH673 serie nera, modificandone la deenfasi per il sistema trasmissivo europeo, riallineandolo e modificando il tipo dei condensatori di segnale. Ho avuto modo anch'io di confrontare questa macchina con l'RT50. La ricezione di un maggior numero di stazioni non dipende dalla sensibilità, che nel Grundig è addirittura superiore di 0,2 uV, ma dalla selettività, che nel Philips è molto maggiore. L'AH673 è dotato infatti di numerosi e particolari stadi IF a fase lineare che ne aumentano notevolmente la selettività, il prezzo però da pagare è una minor trasparenza del suono poichè il segnale è costretto ad attraversare un maggior numero di stadi. Quindi con l'AH673 si distinguono anche stazioni molto vicine tra di loro, ma il suono è più artefatto, con l'RT50 distinguo meno stazioni ma il suono è molto più reale. La stessa identica situazione si è manifestata con il Revox B760 della prova che pubblicherò a breve. Più stazioni e suono più artificioso. Ciascuno scelga in base alle proprie esigenze. |
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Grundig RT50 contro REVOX B760 | ||||||||||||||||||||||||||||
Ho restaurato di recente un Revox B760. Alla fine del lavoro non potevo non sfruttare l'occasione per confrontare le prestazioni di questa macchina, considerato un riferimento nel mondo dei sintonizzatori Hi-End vintage con il mio RT50. |
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In questo caso le impressioni che scriverò sono le mie, ma sto aspettando comunque un'altra relazione del confronto tra un Revox B760 ed un RT50 fatta da una terza persona, la pubblicherò appena mi arriverà. Il B760
è una macchina molto ben costruita, con ottimi materiali ed abbastanza
robusta. E' sicuramente
più dotato del Grundig da questo punto di vista. La sintonia
del Revox è molto precisa, il bellissimo tamburo rotante è
piacevole e facile da manovrare ed è possibile ridurre gli step
di frequenza. |
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Però
... quando commutavo istantaneamente dal Revox al Grundig, sintonizzati
sulla stessa stazione ed con lo stesso livello di uscita, succedeva qualcosa. Rimango ancora convinto quindi che la relativa semplicità del Grundig sia ancora la sua arma migliore, che si paga con una minore versatilità rispetto ad altre macchine più moderne ma che alla fine lo fa eccellere dal punto di vista sonico che tutto sommato è quello che più conta in Hi-Fi. Entrambi i tuner erano alimentati da due orribili pezzi di filo buttati sul tavolo, di lunghezza casuale (ma uguale per entrambi) senza alcun rispetto per l'impedenza, la lunghezza d'onda ecc. Andavano benissimo entrambi. Molti sono i fattori che potrebbero invalidare questa prova, per cui le attribuisco un valore, diciamo, casereccio, non scentifico. Dovrei provare altri B760, in altre condizioni, con antenne adeguate ecc. ma lo scopo di questa mia prova era molto più semplice ed immediato, ed in tale veste va interpretato.
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Grundig RT50 su Tannoy/Klimo ecc. | ||||||||||||||||||||||||||||
Il proprietario
di questo impianto, usando un eufemismo, si può definire un perfezionista,
per cui prima di testare l'apparecchio su questo impianto assolutamente
eccezionale stiamo aspettando l'installazione dell'antenna esterna per
essere nelle condizioni ideali. |
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L'impianto è così composto: - Diffusori:
Tannoy Canterbury SE Musica liquida....sistema Cpm2 in fase di ultimazione - Cablaggi
tutti autocostruiti con argento 7N e rame 7n per segnale, materiali e
geometrie varie per potenza ed alimentazione |
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Premetto
che non sono un recensore e che peraltro non amo nemmeno analizzare troppo
il risultato sonoro, agisco più che altro di pancia ovvero capisco
rapidamente se una cosa mi piace o meno e quanto mi piace. Ritengo che debba essere chiaro per tutti l'ideale di suono a cui miriamo con la riproduzione del nostro sistema hi fi, nel mio caso sono un appassionato di classica con alcune divagazioni sulla musica etnica, in ogni caso al 90% ascolto musica suonata con strumentazione acustica, quando posso vado volentieri ai concerti. Il mio ideale è quindi la massima approssimazione alla musica acustica live, tutto il resto non mi interessa. Detto questo esordisco dicendo che il Grundig mi ha spiazzato, sinceramente non mi aspettavo un risultato tanto appagante , si tratta di una delle migliori sorgenti audio mai ascoltate, e lo dico mettendo nel calderone tutto, ovvero CD, vinile, liquida, bobine. Il Grundig offre una riproduzione dell'evento musicale con una naturalezza disarmante solamente un nastro master riprodotto da una macchina professionale lo supera, direi che si colloca a livello della migliore riproduzione del vinile ed anche a volte superandolo, oltreché alla naturalezza che è il primo elemento che mi ha sbalordito esiste anche una notevole ambienza e focalizzazione degli strumenti, focalizzazione che tuttavia non è innaturale come mi è spesso capitato di sentire e che tanto piace agli audiofili che non hanno mai assistito ai concerti dal vivo. Potrei continuare con aggettivi e termini cari agli audiofili quali timbrica, dinamica nero infrastrutturale ma lo evito accuratamente, dico solo che è una delle migliori sorgenti mai ascoltate e che si avvicina favolosamente alla fedeltà live. Credo che non serva aggiungere altro, per me almeno è il requisito più importante. Grande macchina e sicuramente grande lavoro da parte tua che lo hai rimesso nelle condizioni funzionali di esprimersi al massimo delle sue potenzialità Sinceramente ho provato solo l'uscita RCA, per ora non ho voglia di fare altre prove ma in futuro realizzerò anche il cavo din per provare anche questa modalità. Buona musica |
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Grundig RT50 su ... | ||||||||||||||||||||||||||||
Non ho ancora
ricevuto notizie di come è composto l'impianto su cui è
stato installato l'ultimo RT50 restaurato, e non ho ancora una recensione
completa. |
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La
qualità di questo tuner e' decisamente impressionante! Lo uso per tarare l'impianto poiché è' diventato un riferimento straordinario. |
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Grundig RT50 su Audioresearch | ||||||||||||||||||||||||||||
Il
Grundig è stato inserito e ascoltato in tre diverse catene audio
:
- pre Audioresearch
Ls25 mKII ; - pre Audioresearch
ls25 mkII ; |
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Sono in attesa delle foto dell'impianto | ||||||||||||||||||||||||||||
R.A. |
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Sto organizzando altre prove d'ascolto, continuerò ad aggiornare questa pagina. | ||||||||||||||||||||||||||||
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CONTATTI
Grazie Giovanni |
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